l' intervento operatorio

Prima o poi succede.

C’è bisogno di fare un’operazione!!!

Per il chirurgo è una pacchia. Per il paziente una grana.

Il chirurgo ha un vantaggio economico, svolge un lavoro che, se è bravo, lo rilassa, si mantiene in esercizio ed incrementa la casistica personale. Il Paziente si stressa, solitamente ha paura, non può capire quanto sia reale la necessità di operarsi, non può conoscere a fondo la competenza del medico nè l’adeguatezza della struttura sanitaria cui si affiderà. Inoltre avrà probabilmente un esborso economico e dovrà perdere del tempo.

Diciamo la verità: un intervento è una bella fregatura.

E’ quindi importante che tutto vada bene: dovete essere convinti che in effetti l’indicazione è quella giusta (personalmente non disdegnerei affatto di sentire due differenti pareri) e dovete essere certi di potervi fidare dei medici e delle strutture sanitarie che vi assisteranno. Dovete arrivare all’intervento tranquilli di aver fatto la scelta giusta e dovete concedere al vostro organismo il giusto tempo necessario per recuperare il pieno benessere.

FASI CHE PRECEDONO L’INTERVENTO

Chi vi segue deve conoscervi. Deve sapere tutto di voi: vita, morte e miracoli. A volte un intervento è una scelta obbligata ma altre volte ci possono essere terapie alternative oppure conviene aspettare tempi diversi; per le stesse patologie possono esistere soluzioni tecniche operatorie diverse. Chi eventualmente vi opererà deve tenere presente tutto questo: deve dedicarvi del tempo e darvi tutte le spiegazioni necessarie. Così come Voi sarete disponibili all’intervento, altrettanto il chirurgo deve essere disponibile verso di Voi.

Naturalmente dovete conoscere chi vi opera: non mi sembra prudente affrontare una faccenda così delicata con uno sconosciuto: se decidete di andare in un grande centro o in un grande ospedale dove operano diversi chirurghi pretendete di conoscere in anticipo il medico cui sarete affidati. Se vado anche semplicemente invitato in casa di qualcuno conosco il padrone di case e lui mi presenterà ai suoi ospiti. Nell’ospedale si pensa di poter  gestire i Pazienti liberamente senza fornire spiegazioni: il caso A sarà fatto da X, il caso B lo farà Y: ma chi sono X e Y? Chi li ha mai visti? Me li hanno presentati? Chi li assiste se per caso sono alle prime armi? Ci sarà il Primario a sorvegliare? In molti casi potrete trovare una buona organizzazione ma in molti altri dominerà il pressapochismo. Pretendete chiarezza: vi è dovuta.

ESAMI. Dovrete avere degli esami generali recenti, solitamente comprensivi di elettrocardiogramma e radiografia del torace. Se avete delle particolari patologie o se siete in trattamento con farmaci probabilmente si dovranno fare esami particolari e si dovrà predisporre un piano terapeutico personalizzato. Il chirurgo stesso o il suo aiuto o l’anestesista controlleranno i vostri esami e programmeranno i farmaci necessari per la fase preoperatoria.

PREPARAZIONE. Per la maggior parte degli interventi non saranno necessarie particolari preparazioni: sarà sufficiente tenere un’alimentazione leggera nel giorno che precede l’operazione. Se il programma prevede un’incisione della pelle orizzontale bassa, tipo Taglio Cesareo, verrà eseguita una tricotomia (rasatura dei peli) estremamente ridotta, limitata alla zona sopra il pube. Non arrivate stanche all’intervento: non lavorate fino all’ultimo secondo: il vostro organismo ha sviluppato una qualche patologia che richiede una cura: la medicina migliore per aiutare la guarigione è il riposo e non lo stress. Solo per interventi molto importanti saranno necessari provvedimenti preoperatori particolari: in tal caso il chirurgo vi dirà quale dieta tenere, come preparare l’intestino e che farmaci prendere.  Prima dell’intervento verrete visitate dall’anestesista cui potrete chiedere informazioni circa il tipo di anestesia più indicato per il vostro caso.

CONSENSI. E’ prassi usuale oggi far firmare i “consensi”. Vi faranno firmare consensi per tutto: per eventuali trasfusioni di sangue, per i rischi dell’anestesia, per i rischi dell’intervento, per il permesso di parlare con i Vostri conoscenti e parenti. Nulla si può più fare in medicina senza il Vostro formale permesso. Firmare un “consenso informato” significa che ammettete di aver ricevuto una sufficiente informazione relativa a tutto quello che vi può capitare: leggete attentamente ciò che firmate e firmate solo se effettivamente vi riteniate soddisfatte del livello di informazione ricevuta.

Perché sono necessari i consensi? Per un problema di ordine medico legale. Poiché la medicina non è una scienza esatta l’atto medico - e un’operazione è squisitamente un atto medico -  non è tenuto a garantire il risultato ma soltanto a garantire la corretta esecuzione dell’atto stesso. Cosa significa? Se ad esempio eseguo una incisione di un ascesso di un dito per farne uscire il pus e il dito non guarisce non mi si può addebitare la mancata guarigione. Ma se incidendo l’ascesso sbaglio grossolanamente l’incisione e taglio un tendine del dito sono colpevole di una manovra sbagliata e passibile di pena in caso di danno permanente. E il consenso cosa c’entra? C’entra se l’ascesso coinvolgeva il tendine, e se il chirurgo aveva avvisato che il tendine era vicino e che c’era effettivamente il rischio di tagliarlo  e se il Paziente aveva detto di aver capito ma che il dolore era troppo e di tagliare pure anche col pericolo di ledere il tendine e se tutto questo era stato scritto e sottoscritto nel consenso. In tal caso il Paziente sarebbe stato correttamente informato ed il chirurgo tutelato dal punto di vista medico legale.

IL GIORNO DELL’INTERVENTO

Dovrete essere a digiuno da circa 8 ore. Verrà praticata una “preanestesia”, solitamente un sedativo per via intramuscolare, una mezzora prima dell’intervento. A secondo del tipo di operazione potrà essere necessario applicare un catetere vescicale. Ultimamente per la quasi totalità degli interventi ginecologici non abbiamo più applicato il catetere. Non applicando il catetere sarà indispensabile urinare completamente appena prima di scendere in sala operatoria. Verrete portati in barella in sala operatoria dove l’anestesista inserirà in vena una cosiddetta agocannula (ago morbido) attraverso la quale somministrerà i farmaci necessari all’anestesia. Resterete collegate in continuo ad un elettrocardiografo e ad un ossimetro (strumento che misura il livello di ossigeno nel sangue) per avere sotto costante controllo le Vostre condizioni generali. Una volta addormentate, in caso di anestesia generale sarete intubate (introduzione di un piccolo tubo in trachea) ed il vostro respiro sarà controllato automaticamente.

Terminato l’intervento il risveglio avviene mentre siete ancora in sala operatoria. Sarete tenute nel blocco operatorie in osservazione ancora per alcuni minuti, per verificare la completa ripresa di tutte le Vostre funzioni autonome. Arriverete nella Vostra camera ancora in uno stato di sedazione abbastanza profonda e resterete tali per un tempo variabile, a seconda del tipo e della durata dell’anestesia generale ricevuta. Naturalmente ciò non si verificherà in caso di anestesia locale o spinale o epidurale.

 IL PERIODO POST-OPERATORIO

Se avrete fatto un’operazione che in qualche modo ha coinvolto la cavità addominale l’immediato post- operatorio comporterà un po’ di dolori, riferiti all’addome e alla regione lombare. Già in sala operatoria l’anestesista avrà applicato delle fleboclisi con farmaci analgesici e la somministrazione di tali farmaci proseguirà per tutta la giornata dell’intervento e per la successiva, in modo da ridurre l’intensità dei dolori ad un livello facilmente tollerabile.

Qualsiasi intervento di un certo impegno comporta un temporaneo rallentamento del funzionamento intestinale: in caso di operazione laparotomica (cioè con apertura della parete addominale) l’intestino riprenderà a lavorare non prima di 48 ore e la ripresa potrà avvenire in modo spastico, con brevi fitte dolorose sparse per tutto l’addome. Recentemente le restrizioni alimentari del postoperatorio, una volta drastiche, sono diminuite: nella maggior parte dei casi potrete bere subito e potrete riprendere un’alimentazione solida già in prima giornata, naturalmente facendo attenzione a non esagerare con le dosi e limitandosi a cibi facilmente digeribili. La funzione intestinale riprenderà spontaneamente in 4a o 5a giornata dall’intervento e facilmente resterà rallentata per diverso tempo. Abitualmente non si farà ricorso a stimolatori dell’intestino.

Sarà importante che vi muoviate molto presto. Non sempre questo sarà possibile ma tutte le volte che è possibile (cioè con Pazienti non estremamente anziane e per interventi non fortemente impegnativi) l’alzata dal letto deve essere molto precoce per favorire una buona circolazione del sangue, prevenire rischi di trombosi, riprendere la normale funzione vescicale e intestinale. Già nella stessa giornata dell’intervento potrete alzarvi e muovervi, naturalmente facendovi accompagnare. Se l’operazione ha comportato un’apertura dell’addome avrete una netta sensazione di peso  e di tensione, magari anche un po’ dolorosa, della parete. Solo per grandi interventi sarà opportuno munirvi di un bustino per sostenere la parete addominale, da portare per non più di 2 settimane.

DIMISSIONE E CONVALESCENZA

La dimissione varia a seconda del tipo di intervento  e delle condizioni generali della Paziente. Con buone condizioni generali molti piccoli interventi possono essere fatti in Day Hospital. Le Pazienti sottoposte a laparoscopia (operazione all’interno dell’addome senza apertura della parete) vengono abitualmente dimesse in prima o seconda giornata. Interventi di medio impegno vanno in dimissione in quarta giornata. Interventi maggiori in 6a-7a.

L’asportazione dei punti varia a seconda del tipo e della sede dell’incisione. Mediamente viene effettuata in 6a-7a giornata; può essere anticipata per suture senza tensione o posticipata se i margini della sutura sono in forte tensione.

Se sarete dimesse precocemente e se avrete ancora punti da togliere potrete farlo ambulatorialmente.

Attualmente, anche o prevalentemente per motivi economici, si tende a ridurre la degenza al tempo strettamente necessario alla somministrazione dei farmaci indispensabili per la buona riuscita dell’intervento. Una volta terminata la somministrazione di liquidi mediante fleboclisi e riacquistata l’autosufficienza funzionale nulla vieta che l’ulteriore convalescenza possa svolgersi a casa.

Un piccolo intervento o una laparoscopia  non richiedono  abitualmente più di 4-5 giorni di riposo. Un intervento medio  7-10 giorni. Un intervento maggiore  10-15. In tali periodi di convalescenza il Vostro organismo risentirà ancora dello stress rappresentato dall’operazione e non potrete pretendere una completa efficienza.  Dovrete riposare frequentemente, alimentarvi con un certo riguardo seguendo eventualmente le indicazioni forniteVi in dimissione, riprendere con gradualità le normali abitudini.

Sarà opportuno fare un controllo presso chi vi ha operato a circa un mese dall’intervento, per verificare la definitiva guarigione e la possibilità di ripresa di tutte le normali abitudini (alimentazione, rapporti, attività lavorative e sportive, regimi terapeutici, ecc.).

Infine ricordatevi che dovrete avere una esauriente documentazione dell’intervento subito e dell’eventuale esame istologico eseguito: richiedete sempre una copia della cartella clinica del ricovero e verificate che tutto sia adeguatamente documentato e che esista una precisa descrizione tecnica dell’operazione.

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25.07 | 12:37

Caro Giovanni, ho incontrato per caso questa tua pagina e non ho resistito ...